Dal mese di aprile del 2014 è scattato lo spesometro. Dopo alcuni rinvii quindi ha preso vita lo spesometro. Considerato dagli esperti uno strumento che dovrebbe combattere l’evasione fiscale.
Lo spesometro verte, in estrema sintesi, la tracciabilità di tutte quelle spese che risultano essere superiori a 3.600 euro. Già concepito nel 2010 e successivamente modificato, lo spesometro è valutato dalla Amministrazione Finanziaria un efficace mezzo al fine di prevenire ogni tipo di azione fraudolenta tesa all’evasione fiscale. L’erario, pertanto, tramite lo spesometro effettua una sorta di monitoraggio delle spese effettuate dai cittadini. Per poter mettere in moto eventuali accertamenti su quei soggetti che potrebbero essere considerati dei potenziali evasori.
Lo spesometro
Il concetto base dello spesometro è quello di verificare il tenore di vita dei cittadini. Soprattutto per poter accertare se quanto viene acquistato sia in linea con quanto viene dichiarato. Ciò in poche parole, se gli acquisti effettuati siano effettivamente proporzionati al reddito dichiarato da ciascun individuo.
Secondo l’Agenzia delle Entrate il tetto di 3.600 euro consentirebbe di avere una fotografia che risulterebbe essere sufficientemente fedele dei contribuenti italiani. Considerando il fatto che in questa soglia di 3.600 euro sono rientranti beni come i viaggi, gli acquisti di mobili, le iscrizioni a palestre, gioielli, moto e auto.
A cosa serve?
Attraverso l’applicazione dello spesometro sono divenute pertanto obbligatorie le comunicazioni da effettuare al fisco riguardanti le prestazioni sia quelle ricevute sia quelle rese.
Per tutto ciò i commerciati hanno l’obbligo di comunicare ogni spesa effettuata. Soprattutto quella che abbia un importo che risulta avere un importo che può essere pari o superiore ai 3.600 euro. La segnalazione riguarda ogni tipo di vendita effettuata sia se documentata da scontrino fiscale sia se avviene con fattura.
Ogni genere di operatore finanziario, impresa o negozio è perciò obbligato a comunicare all’Ufficio delle Entrate ogni tipo di vendita che rientri nei parametri indicati dallo spesometro.
Spesometro, le (poche) eccezioni
Vi sono comunque delle eccezioni. Infatti non rientrano nello spesometro tutti gli acquisti intracomunitari e le importazioni. In quanto queste formule rientrano già in altre metodologie di controllo effettuate dall’anagrafe tributaria. Come non rientrano nello spesometro anche le imprese che effettuato le cessioni all’esportazione. Non rientrano negli accertamenti che possono scattare con lo spesometro anche le società di noleggio e di leasing che redigono una apposita dichiarazione.
Altre informazioni…
Con l’introduzione dello spesometro ad aprile di ogni anno gli operatori finanziari e le banche sono tenute a comunicare tutti i dati relativi alle operazioni IVA. Queste sono effettuate nell’anno precedente tramite bancomat e per mezzo di carta di credito. In pratica dovranno fornire gli importi della transazione. I dati relativi al soggetto che ha proceduto all’acquisto, il codice fiscale e la data dell’operatore per mezzo del quale e avvenuta l’operazione di pagamento attraverso la moneta elettronica.
È opportuno rammentare che è divenuto anche obbligatorio da parte delle aziende agricole che godono del regime di esonero IVA, il comunicare, ai fini dei controlli dello spesometro, l’elenco di tutti i clienti e dei fornitori all’Agenzia delle entrate.
Agenzia delle Entrate
Tramite lo spesometro l’Agenzia delle Entrate reputa di essere in grado di poter monitorare le spese e i consumi al fine di poter effettuare un confronto con quanto viene ad essere dichiarato dai contribuenti. E nel caso nel quale si manifestassero palesi incongruenze tra il tenore di vita e quanto dichiarato, scatteranno opportuni accertamenti.
Attraverso quindi l’incrocio tra quanto si dichiara e quanto si spende, nel caso nel quale si manifesti una situazione nella quale il tenore di vita risulti essere superiore. L’Agenzia delle Entrate avrà la facoltà di chiedere delle spiegazioni idonee a chiarire su come si possa vivere al di sopra delle possibilità dichiarate. Al fine di debellare l’evasione fiscale il fisco con lo spesometro avrà i mezzi per monitorare le posizioni contributive dei singoli cittadini, ma sarà anche in grado di poter elaborare un reale identikit delle aziende.