Quando si compra un nuovo software o ci si registra su siti online per servizi, chat, e-mail, forum, acquisti e tanto altro l’atroce dilemma che angoscia l’utente è: “ E ora che diamine di password posso mettere ? ”.
Le peggiori password
Un quesito che, a dire il vero, non si ponevano di certo i primi internauti. Bastava avere una semplice idea facile da ricordare e tutto era fatto. Con il passare degli anni, con la tecnologia più sofisticata alla portata di tutti. Con la diffusione a macchia d’olio dei computer e con l’allargarsi delle offerte sul web. Di pari passo anche i malintenzionati hanno affinato la loro tecnica per carpire i dati sensibili delle persone.
Oggi come oggi se non si proteggono accuratamente i nostri account. Infatti è come se fossero in una vetrina trasparente, dove anche chi è un hacker alle prime armi può ficcare il naso. Se è stata posta una barriera fragile e facilmente superabile. Come per l’appunto una password facilmente scopribile. Con pochi passi manda in frantumi la “vetrata” e fa man bassa di tutto ciò che volevamo proteggere. Un crimine informatico noto come snooping.
Parola d’accesso
Nel migliore dei casi si potrebbero avere solo piccoli fastidi, nei peggiori potremmo vederci depredati di dati preziosi con ingenti danni economici o personali.
Le prime, primordiali password furono introdotte nel 1961.
Password vuol dire parola di accesso e rappresenta una sequenza di numeri, simboli e lettere. Oramai è un qualcosa con le quali tutti, anche chi non naviga su Internet, devono fare i conti. Basti pensare al pin da inserire quando si accende il cellulare. O a quello che si deve comporre sul video o sulla tastiera quando si va al bancomat. O si paga con la carta di credito. Quelli, solitamente sono brevi, 4 o 5 cifre.
Ma per un computer il discorso è diverso e più lunga e complessa sarà la password più avremo la certezza che i nostri dati saranno sicuri. Il minimo consigliato è di minimo 8 cifre e il tutto “condito” da tanta fantasia!
Peggiori password: le peggiori password
Banalità e password, non vanno, infatti, d’accordo. Ormai anche un bambino sa che non si deve mai scegliere una sequenza elementare. Questa riporta subito alla memoria una specifica data di nascita o nome.
Non si deve neanche pensare di essere originali mettendo un nome che si pensa che nessuno mai usa, userebbe o sta usando. La prova? L’ultima password che va di moda. E per moda qui si intende proprio che spopola per l’intero Pianeta per quanto viene utilizzata: la parola di accesso… password !.
Alcuni esempi
Allora, forse è il caso di sapere quali sequenze sono assolutamente da non fare. E per aiutarci in questo, basta fare riferimento alla classifica che redige annualmente il celebre sito splashdata.com. Ecco la “Classifica 123456” diffusa ad inizio 2014. E relativa al 2013 le peggiori password usate. Quindi, da evitare come la peste. Viene anche indicato l’andamento delle rispettive password confrontandolo con l’anno precedente ossia il 2012.
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Rank | Password | Cambiamenti rispetto al 2012 |
1 | 123456 | Su di 1 posizione |
2 | password | Cala di 1 posizione |
3 | 12345678 | Stabile |
4 | qwerty | Su di 1 posizione |
5 | abc123 | Cala di 1 posizione |
6 | 123456789 | Nuova |
7 | 111111 | Su di 2 posizioni |
8 | 1234567 | Su di 5 posizioni |
9 | iloveyou | Su di 2 posizioni |
10 | adobe123 | Nuova |
11 | 123123 | Su di 5 posizioni |
12 | admin | Nuova |
13 | 1234567890 | Nuova |
14 | letmein | Cala di 7 posizioni |
15 | photoshop | Nuova |
16 | 1234 | Nuova |
17 | monkey | Cala di 11 posizioni |
18 | shadow | Stabile |
19 | sunshine | Cala di 5 posizioni |
20 | 12345 | Nuova |
21 | password1 | Su di 4 posizioni |
22 | princess | Nuova |
23 | azerty | Nuova |
24 | trustno1 | Cala di 12 posizioni |
25 | 000000 | Nuova |
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La prima volta che SplashData stilò l’elenco annuale delle password risultò che quella più banale e sfruttata era “123456” e così decise di titolare la sua ormai celebre classifica proprio “123456”.
L’elenco di SplashData delle password utilizzate frequentemente dimostra che molte persone continuano a mettersi a rischio utilizzando password deboli, facilmente identificabili.
Alcune altre password tra le prime dieci principali includono gli scontatissimi “abc123”, “111111” e “iloveyou”. Resistono password semplici e facilmente identificabili come “1234” (al sedicesimo posto) . “12345” (al ventesimo posto) . “000000” (al venticinquesimo posto).
L’alternativa per la propria sicurezza?
Creare delle password robuste. Come si fa: devono essere almeno lunghe 8 cifre, devono contenere lettere (non solo maiuscole o solo minuscole). Numeri e cosa ottimale qualche carattere inusuale nel normale scrivere (o speciale, tipo: @ * # ? !).
Quindi, per sentirsi tranquilli non si deve stare in ansia per un lucchetto facilmente apribile da malintenzionati. Ottimale è creare password varie, originali, complesse, impossibile da individuare.
Ma qui sorge un altro problema:
Poiché è rischioso annotarsi le chiavi di accesso, come si fa se poi si dimentica la sequenza o si hanno tante chiavi da dover ricordare? Qui viene in aiuto un servizio di recentissimo lancio che si chiama Password manager. Si tratta di un gestore di password online. Questo è studiato e realizzato al fine di poter accedere a tutte le password e le note per le decine di siti dove si è registrati. Attraverso un unico login personale si potrà quindi, grazie al servizio web Password manager creato da noi, avere rapidamente accesso a tutte le varie password in sicurezza. Impossibile non averlo.