Saremo pure entrati nel XXI secolo, si starà pure vivendo l’era digitale, ma ancora oggi siamo letteralmente sommersi dalla carta. Da quando si nasce fino all’ultimo respiro e per certi versi pure dopo, la vita di noi comuni mortali e tappezzati da una marea di quietanze, ricevute e bollette.
Una “palla al piede” di cui, purtroppo, non è né semplice e neppure conveniente liberarci. Ragione per la quale le nostre case ed uffici pullulano di vari documenti, cartelle e cartelline che contengono dichiarazioni dei redditi, ricevute di pagamento, fatture e di tanto altro. E anche se il desiderio di liberarsene è molto forte questo non può sempre – anzi, quasi mai – avvenire.
Documenti e gestione
Infatti, esiste un cosiddetto tempo di conservazione minimo. Questo periodo è alle volte veramente biblico e impone una conservazione che richiede spazio nelle nostre case ed uffici. Ma purtroppo l’amministrazione pubblica, la banca il fisco possono richiedere questi documenti come giustificativo anche a distanza di vari anni.
Ovviamente la conservazione di tutta questa immane documentazione è resa anche necessaria per poter contestare eventuali errori.
Per non cadere in tentazioni è opportuno rammentare che, seppure l’era tecnologica è imperante nella nostra vita, il vecchio e caro pezzo di carta è, di fatto, l’unico documento valido per comprovare un pagamento nella stragrande maggioranza dei casi.
Per evitare, quindi, di dover pagare due volte e per di più con maggiorazioni dovute a interessi o sanzioni, è opportuno assicurarsi che siano scaduti i termini previsti per la conservazione. E anche dopo dover fatto quest’operazione è sempre meglio pensarci due volte prima di disfarsene.
È la legge che fissa i termini di prescrizione, e questi vengono ad essere determinati a seconda del tipo di documento. Prima di svegliarsi con incubi notturni riguardanti la conservazione di tutte queste carte è meglio pertanto essere sicuri sui loro tempi di conservazione.
Ecco per quanto tempo conservare documenti e ricevute
Dunque diamo una piccola ripassata sui giorni di vita di ogni documento. Per quanto riguarda le bollette domestiche, quindi quelle vertono il telefono, la luce, il gas e l’acqua sarebbero cinque anni, ma gli esperti consigliano di conservare la prova del loro pagamento per dieci anni.
La ricevuta del pagamento del canone TV deve essere conservata per dieci anni, mentre le ricevute relative al pagamento delle spese condominiali per cinque anni.
Tutti i giustificati rilavativi alle spese che si portano in detrazione, come per esempio ristrutturazioni della casa o dell’ufficio, parcelle mediche, devono essere conservati per cinque anni, e questo a far data dall’anno successivo a quello relativo alla dichiarazione di cui fanno riferimento.
Per quanto riguarda in special modo le ristrutturazioni edilizie è opportuno però rammentare che siccome la rateazione riguardanti le detrazioni è spalmata lungo dieci anni, la relativa documentazione volta a domandare le detrazioni deve essere salvaguardata per 10 anni più 4, quindi un totale di quattordici anni. Stesso discorso vale anche per quanto verte le quietanze dei pagamenti fatti per i vari tributi.
Altre informazioni
Una volta si chiamava bollo auto, oggi tassa di circolazione. La prova del pagamento avvenuto deve essere conservata per tre anni, ma anche in questo caso gli specialisti in materia consigliano cinque. La ricevuta del pagamento di una multa deve essere conservato per cinque anni.
ATTENZIONE! Sulla questione tassa di circolazione e sulle multe necessita però fare particolare attenzione. Infatti, giusto per semplificare la vita dei cittadini, le scadenze possono variare da regione a regione ed è anche da ricordare che per le multe la cosa è ancora più ingarbugliata. Infatti, il termine di prescrizione, cosa da non credere, decorre solamente da quando il Comune decide di iscrivere al ruolo, cioè decide di mandare l’agente per ottenere la riscossione.
Le carte da conservare non sono finite, vi sono quelle riguardanti la banca. L’estratto conto dieci anni, la quietanza delle rate relative ai mutui dieci anni. Invece le cambiali devono essere conservate dalla data di scadenza per altri tre anni. Si possono richiedere capitale e interessi dei Titoli di Stato fino a cinque anni dalla loro scadenza. Le ricevute di pagamento delle bollette del cellulare devono essere conservate per dieci anni.
Per quanto riguarda le assicurazioni i tempi si dividono. La quietanza, salvo tempi diversi indicati nel contratto, della polizza deve essere conservata per un anno, mentre se viene utilizzata a fini fiscali il tempo di conservazione sale ai fatidici cinque anni.
Anche per quanto riguarda il pagamento delle rette scolastiche i tempi variano. Se è di un anno in situazione normale i tempi salgono a cinque se le ricevute sono impiegate a fini fiscali. Medesimo discorso vale anche per i corsi sportivi. Gli atti notarili è opportuno rammentare che devono essere conservati invece per sempre.