Start up è forse la parole più utilizzata ai giorni nostri per definire un’impresa nascente.
In realtà, il termine start up identifica uno stadio ben preciso dell’attività: quella fase in cui l’idea, trovato un suo primo sviluppo teorico, necessita di supporti professionali e finanziari. Questi vanno dalla stesura di un business plan, ad un bilancio delle spese, ai fondi da reperire per avviare il tutto.
A provvedere a queste necessità della start up ci pensano due strumenti in particolare: l’incubatore e l’acceleratore.
Cos’è un incubatore per start up?
Secondo la definizione del NBIA, National Business Incubation Assosciation, “Gli incubatori alimentano le imprese aiutandole a sopravvivere. Inoltre aiutano a crescere nella fase in cui sono maggiormente vulnerabili, quella di start-up. Gli incubatori forniscono assistenza manageriale, accesso a finanziamenti. Inoltre consentono l’esposizione ad attività imprenditoriali critiche e l’utilizzo di servizi di supporto tecnico”. È, in definitiva, un processo di sviluppo dell’impresa.
La start up che accede ad un incubatore ha così a disposizione un luogo fisico dove insediarsi in un primo momento. Partendo dai servizi a supporto condivisi con altre iniziative (così da ridurre le spese). L’attività di training imprenditoriale e l’ingresso in un sistema in cui agiscono le potenziali risorse utili all’impresa sono: tecnologie, professionisti, finanziatori.
Acceleratori e incubatori. La differenza?
L’acceleratore è un programma che interviene sulla start up che ha iniziato a muoversi sul mercato. Questo è progettato per accelerare lo sviluppo dell’attività fornendo a questa risorse e servizi.
Un programma di accelerazione ha una durata media che va dai sei ai dodici mesi e serve a risolvere le difficoltà operative, organizzative e strategiche, aiutando l’impresa a maturare e posizionarsi sul mercato.
Se l’incubatore è spesso un luogo “fisico” per l’impresa, l’acceleratore è quindi un programma orientato verso la consulenza e un percorso di crescita: trova soluzioni e aiuta la start up ad adattarsi al mercato in costante evoluzione, evitando che si blocchi su questioni quotidiane come problemi di gestione o altre incertezze.
È importante ricordare, comunque, che non basta avere accesso ad un incubatore o un programma di accelerazione per avere in tasca il successo dell’impresa: a fare la differenza è infatti l’idea di partenza, che deve essere innovativa e competitiva, oltre che la squadra che se ne fa portavoce, a sua volta determinata nel raggiungere lo scopo, consapevole dei limiti e delle possibilità e flessibile al cambiamento.